La rizomania è una delle principali malattie della barbabietola da zucchero, diffusa pressoché in tutte le aree di coltivazione (Europa, America, Asia) e può provocare sulle varietà sensibili perdite produttive fino al 80%. La malattia è causata dal virus del giallume nervale della bietola (BNYVV) trasmesso dal fungo del terreno Polymyxa betae, in grado di sopravvivere nel terreno pr oltre 10 anni.
In Europa sono stati identificati 3 ceppi diversi del virus BNYVV (ceppo A, B e P) caratterizzati da diversa struttura del RNA e virulenza. Quello maggiormente diffuso a livello mondiale e l’unico al momento rilevato in Italia è il tipo A.
La resistenza genetica
Le prime varietà tolleranti alla rizomania risalgono agli anni 80 con la scoperta e l’inserimento nel materiale in selezione prima del gene ‘Rizor’ e successivamente del gene ‘Holly o RZ1’. Quest’ultimo è tuttora ampiamente utilizzato nelle varietà commerciali ed assicura nella maggior parte delle situazioni buoni livelli di resistenza. Purtroppo nell’ultimo decennio sono state registrate in alcuni paesi Europei e negli USA situazioni di rottura della resistenza RZ1, prevalentemente a causa di mutazioni intervenute nel virus di tipo A, con conseguenti rilevanti danni produttivi. In particolare le perdite produttive a carico delle varietà RZ1 sono state principalmente causate da un ceppo mutato del virus A dotato di elevata virulenza, indicato con la sigla AYPR. Per fortuna alla fine degli anni 90 è stato individuato sulla bietola selvatica (Beta maritima) un secondo gene di resistenza alla rizomania, chiamato ‘WB42 o RZ2’, in grado di garantire alle varietà di bietole elevati livelli di protezione sia nei confronti dei principali virus (tipi A, B, P) sia per il ceppo mutante AYPR (vedi fig. 1).