L'insilamento: problemi e soluzioni
Durante la produzione di insilato si possono verificare problemi di mal-fermentazione e surriscaldamento, oltre alla formazione di muffe. Ciò può dipendere essenzialmente dalle caratteristiche di fermentazione della materia prima. Il processo di fermentazione può complicarsi in base al variare dei livelli di proteine e zuccheri, in relazione ai diversi tenori di sostanza secca. Queste condizioni possono portare a fermentazioni butirriche, sviluppo di clostridi e, in generale, alla proliferazione di agenti anti nutrizionali. Anche in condizioni buone, quindi con corrette disponibilità di zuccheri e un contenuto di sostanza secca bilanciato, possono verificarsi surriscaldamenti e sviluppi di muffe, specialmente quando l’insilato si trova in condizione di aerobiosi, cioè di esposizione all’aria.
Le soluzioni KWS per l'insilamento
Come diminuire le perdite di sostanza secca grazie agli inoculi
In seguito ad alcuni studi, sviluppati in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova negli anni 2019 e 2020, è emerso che: all’aumentare della sostanza secca di raccolta e del periodo di “stress” (=tempo impiegato a chiudere la trincea) le perdite di sostanza secca aumentano, in particolare in anni dove le attività fermentative sono più marcate. L’uso di inoculi, sia Lactoquality che Lactostability, oltre ad aiutare in una situazione ideale, aiutano a stabilizzare le fermentazioni e quindi abbiamo un miglioramento, ovvero una diminuzione delle perdite, mediamente del 4-6%, a seconda che il problema sia legato ad una sostanza secca più elevata o ad uno stato di stress maggiore.
Minori perdite in base alla sostanza secca di raccolta | Minori perdite nel caso di un ritardo nella chiusura della trincea | |
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Lactoquality |
2 - 6 % |
2 - 5 % |
Lactostability |
3 - 5 % |
2 - 6 % |
Per ulteriori informazioni
KWS LACTOQUALITY | KWS LACTOSTABILITY |
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Proprietà di fermentazione
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Proprietà di fermentazione
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Campi di applicazione
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Campi di applicazione
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Obiettivo d'azione
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Obiettivo d'azione
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L'importanza di alcune scelte prima dell'insilamento
L’alta specializzazione ormai conseguita nell’allevamento bovino e nel comparto bioenergetico richiedono la disponibilità di alimenti in grado non solo di soddisfare le esigenze, ma anche e soprattutto di ottimizzare i processi digestivo-metabolici. Tra questi alimenti, sicuramente risultano importanti gli insilati poiché, conseguentemente ai processi che avvengono per la loro conservazione, possono presentare caratteristiche che alterano i processi digestivi e in particolare quelli relativi all’attività ruminale con pesanti ricadute sulle performance produttive. Da tutto questo ne deriva il bisogno di favorire i processi fermentativi utili per il conseguimento della qualità dell’insilato, intesa come stabilità della massa durante la conservazione e il desilamento come ridotte perdite di sostanza secca durante la conservazione.
Dalle numerose ed articolate sperimentazioni condotte da KWS Italia e l’Università degli studi di Padova – dipartimento MAPS – con il Professor Igino Andrighetto, finalizzate a definire le caratteristiche chimiche ante insilamento più opportune dei trinciati e pastoni, è emerso che grande importanza assume la scelta della varietà ed il conseguente utilizzo degli additivi più appropriati in base alle caratteristiche del mais da insilare. Queste ricerche, infatti, condotte con sistemi di analisi portatili, consentono il rilievo delle proprietà chimiche dei prodotti in campo immediatamente alla raccolta, consentendoci un utilizzo razionale e ponderato degli additivi – Precision Silage.